Dormire
è un meccanismo generalizzato presente
in tutto il mondo animale; vale
a dire che tutti gli animali si addormentano. A
parte qualche specie animale
che va in letargo per lunghi
periodi,
tutti gli altri animali presentano un'alternanza sonno-veglia che
varia a seconda della
specie.
L’uomo
non è da meno e passa gran parte del suo tempo a dormire (in media
un terzo della sua vita).
Il
dormire, questo particolare stato di coscienza, è stato studiato
negli anni 50, usando la tecnologia dell'elettroencefalogramma.
Durante questi studi sono stati individuati diversi e ben
riconoscibili fasi del funzionamento cerebrale che si susseguivano
durante le fasi dell’addormentamento.
Ogni
persona per addormentarsi profondamente passa attraverso le seguenti
fasi:
-
una veglia tranquilla e rilassata, dove si registrano le onde alfa (fase di sonno 0 – veglia);
-
una fase di addormentamento dove inizia un sonno leggero, si registrano onde di diversa frequenza (fase di sonno 1 – dormiveglia o fase ipnagogica);
-
una fase di sonno, dove si registrano onde miste (fase di sonno 2 – sonno medio);
-
una fase di sonno più profondo, dove si registrano onde più ampie e numerose (fase di sonno 3 – sonno sincronizzato);
-
una fase di sonno ancora più profondo della recedente, dove si registrano onde lente ed irregolari chiamate onde delta (fase di sonno 4 – sonno profondo).
Il
soggetto nel corso di queste fasi ha un atteggiamento sempre più
immobile e tranquillo; questo ci suggerisce che la persona si sta
addormentando profondamente e che risulta sempre più difficile
svegliarla.
Dopo
qualche minuto trascorso in questa fase si verificano però dei
cambiamenti:
-
si arriva ad unai fase di sonno chiamata PARADOSSO o sonno R.E.M. In questa fase di sonno si registrano onde molto simili a quelle della fase 1 ed il soggetto non sembra più profondamente addormentato, ma si muove incessantemente con piccole scosse; la faccia non è più distesa ma diventa mobile ed espressiva.
La
maggior parte delle persone risvegliate dal sonno R.E.M. hanno
dichiarato che stavano sognando. Quindi verosimilmente il soggetto
che si muove e si agita (durante questa fase) segue il susseguirsi
delle immagini del sogno.
MA
PERCHÉ
SI SOGNA?
Iniziamo
con il dire che quando il soggetto si addormenta dei meccanismi
interni (formazione reticolare ascendente) bloccano tutti i messaggi
sensoriali diretti al cervello. In mancanza di segnali provenienti
dall'esterno, il cervello che rimane attivo, inizia ad elaborare
stimoli di segnali rimasti in memoria o ricordi.
Secondo
FREUD
la funzione del sogno è quella di liberare l'inconscio dai suoi
contenuti, ed è solo attraverso il sonno che questa liberazione
avviene perché
la vigilanza dell’Io
è
meno forte.
Un'altra
teoria
spiega che il sonno serve a ridurre l'attività dell'organismo e
quindi
il
consumo di energia nei periodi in cui
l'attività
sarebbe “meno” vantaggiosa.
Per questo motivo si dorme con il buio ed il freddo della notte; ed
alcuni animali vanno in letargo per tutto l'inverno.
Un
esperimento di molti anni fa ha avuto come oggetto la privazione del
sogno, e quindi del sonno, ad un soggetto. Dopo pochi giorni senza
dormire compariva nel soggetto una grande spossatezza, con enormi
difficoltà di concentrazione. Se si superavano i quattro/cinque
giorni il pensiero del soggetto si faceva sempre meno lucido e
cominciavano ad emergere dei meccanismi di tipo patologico. Se si
sarebbe proseguito nell’esperimento (ossia tenere sveglio il
soggetto senza sonno R.E.M.) si sarebbe arrivati ad una
compromissione fisica essenziale ed al collasso cardiocircolatorio.
Quindi
il sogno ed il sonno, difendono la nostra salute mentale e la
capacità di un valido confronto con il mondo esterno………………………..
Detto semplicemente il sogno serve a non far svegliare il soggetto
che dorme, garantendogli
quelle ore di riposo di cui la specie a cui appartiene ha bisogno.
Dott.
Emilio Palozzi – psicologo
Nuovo
dizionario di psicologia – Doron, Parot, Del Meglio – Borla
Editore;