Chi di noi non si è mai trovato di fronte ad una scelta da compiere?
Perché scegliamo sempre la cosa che ci sembra più facile da fare, più bella alla vista o più conveniente?
Anche se le risposte a tali domande sono abbastanza ovvie siamo veramente sicuri di conoscere i meccanismi che sono alla base del nostro processo decisionale?
Iniziamo con il dire che decidere è un’attività propria dell’uomo, in quanto ogni persona, ogni giorno, prende continuamente decisioni. Ogni decisione richiede la valutazione di due (o più) alternative differenti tra loro. La scelta di un’opzione a discapito di quell'altra dovrebbe avvenire a seguito di una valutazione complessiva delle diverse opzioni, utilizzando specifiche modalità di ricerca, elaborazione dei dati e strategie decisionali.
Detto in altre parole… Quando ragioniamo sulla scelta migliore da prendere utilizziamo le nostre conoscenze (che abbiamo precedentemente immagazzinato nella memoria), cerchiamo di applicarle alla situazione specifica (contestualizzando le nostre esperienze) ed arriviamo ad un risultato (si traggono cioè delle inferenze).
L’attività decisionale sembrerebbe quindi un comportamento volontario e intenzionale che fa seguito a un ragionamento; pertanto si presuppone che l’uomo scelga sempre in maniera completamente razionale…... purtroppo non è sempre così!
Decidere è il risultato di processi cognitivi e
emozionali
Molto spesso le decisioni vengono prese in condizioni di incertezza, questo perché abbiamo una conoscenza incompleta o approssimata di quello che dobbiamo scegliere e delle possibili alternative (non conosciamo tutto, non rammentiamo tutto quello che abbiamo imparato e sicuramente non lo ricordiamo nella maniera corretta).
Altre volte le decisioni vengono influenzate dal possibile risultato che “speriamo” di raggiungere con la nostra scelta; senza pensare che la nostra mente è organizzata in modo da cercare informazioni che confermano la nostra ipotesi iniziale (o la più bella), invece di andare a cercare le informazioni che ce la possono far contraddire.
Inoltre ogni volta che dobbiamo decidere entrano in gioco forze interne ed esterne, come per esempio le emozioni di chi decide o la necessità di decidere in fretta.
Una teoria molto interessante spiega come gli uomini sono fisiologicamente “limitati” (o impossibilitati) ad effettuare sempre scelte razionali e ponderate.
Secondo questa teoria ogni persona ha due sistemi di pensiero che funzionano in maniera alternata; un "sistema di pensiero molto arcaico" ed un "sistema di pensiero molto recente" (Kahneman, 2012).
Il sistema di pensiero arcaico è molto antico e si è andato a perfezionare con l’evoluzione. Questo modo di pensare quasi istintivo è in comune con gli altri animali ed è il sistema che ci ha permesso di sopravvivere dalla preistoria fino ad oggi, facendoci prendere decisioni molto veloci senza il bisogno di pensarci su….. ossia senza sprecare le nostre energie cognitive per elaborare tutto quello che vediamo, sentiamo, facciamo, ecc. ecc. prima di decidere.
Questa modalità di decisione, che si attiva automaticamente, in alcuni casi è molto utile perché ci permette di dare delle risposte immediate a situazioni altrimenti pericolose e ci garantisce rapidità ed efficienza (anche grazie all'esperienza) senza ricorrere ad un grande sforzo cognitivo e ad un grande impiego di tempo.
Un esempio molto semplice ma altrettanto chiaro da fare è il seguente ...
"nel bel mezzo della notte, intravediamo davanti a noi una grande ombra. Senza avere nessun dato oggettivo su chi o cosa possa proiettare l’ombra, il nostro sistema di pensiero arcaico si attiva considerando l'ombra come un pericolo e decide quindi di farci scappare via. Dato che la scelta è già stata presa, tutte le energie vengono reindirizzate ad altri sistemi del corpo che in questo caso sono più utili a dare delle risposte adattive (sopravvivere). Poi quando siamo già lontani, girando la testa, ci accorgiamo che l’ombra minacciosa era in realtà proiettata da un simpatico gattino".
Viceversa, il sistema di pensiero molto recente è il nostro sistema razionale e scientifico. E’ molto molto lento nel prendere le decisioni, non si attiva in maniera automatica e richiede il consumo di molte energie per funzionare, questo perché prima di prendere una decisione deve ponderare tutte le possibili ipotesi.
Questo sistema è ottimale quando dobbiamo dare risposte molto precise ed accurate, o quando non c’è nessuna fretta nel decidere, ma ritornando al nostro esempio dell’ombra nella notte, molto probabilmente questo sistema di pensiero, invece di farci scappare alla sola vista di quell'oscurità, ci farebbe rimanere fermi a confutare ipotesi e cercare conferme su chi o cosa stia proiettando l’ombra, sprecando molte risorse cognitive … e a questo punto, se invece del simpatico gattino uscisse dall'ombra un cane arrabbiato, il nostro corpo non sarebbe pronto a dare la risposta della fuga o della difesa.
In passato il sistema di pensiero arcaico è stato molto utile in quanto ci ha permesso di sopravvivere a tutte quelle situazioni incerte, che poi si sono rilevate estremamente pericolose, dando risposte immediate ed adattive per la nostra sopravvivenza.
Oggi molti di quei pericoli non ci sono più, ed è difficile trovare una situazione dove l’uomo moderno debba dare risposte immediate per la propria sopravvivenza, come faceva il suo antenato; tuttavia non è possibile tenere sempre attivo il sistema di pensiero molto recente perché altrimenti rimarremmo continuamente bloccati su qualsiasi decisioni da prendere (anche le più semplici), consumando inoltre tantissime energie.
Possiamo quindi affermare che nella maggior parte dei casi prendiamo decisioni “euristiche”, ossia un mix di ragionamento, intuito ed emozioni, che ci permette di scegliere rapidamente (compatibilmente con la complessità della situazione e i limiti della nostra mente) eludendo le procedure logico-deduttive che richiederebbero lunghe verifiche.
Le euristiche sono quindi dei procedimenti mentali intuitivi e sbrigativi, o meglio delle scorciatoie mentali che ci permettono di costruire un’idea generica su un argomento, al fine di prendere una decisione, senza effettuare troppi sforzi cognitivi.
Emilio Palozzi
Psicologo, Psicoterapeuta, formatore
Per saperne di più …
Maldonato M. - Quando decidiamo. Siamo attori consapevoli o macchine biologiche? Giugno 2015, giunti;
D.kahneman, Pensieri lenti e veloci, Mondatori, Milano 2012;
H.Mature, Gli inganni della menta, MSE collana Scoprire la psicologia nr2, settembre 2021;
R.Canestrari, A.Godino, La psicologia scientifica, nuovo trattato di psicologia, gennaio 2007, Clueb,