Quante
volte abbiamo sentito parlare di stress lavoro-correlato
……… ma sappiamo veramente di cosa si tratta?
Lo
stress da lavoro, o come definito
nell’Accordo Quadro Europeo, stress lavoro-correlato,
è un insieme di reazioni
fisiologiche, cognitive, emotive e comportamentali, che
il lavoratore mette in campo dopo aver
percepito
aspetti avversi e nocivi provenienti
dall’ambiente
di lavoro.
Per
completare questa definizione si deve tener conto degli aspetti
soggettivi di ogni persona, pertanto quando si parla di stress
lavoro-correlato si deve anche pensare che ogni lavoratore
reagisce agli stimoli a cui viene esposto in maniera personale e
sicuramente diversa dai suoi colleghi di lavoro.
Possiamo
quindi dire che lo stress lavorativo
deriva dall’interazione tra: i fattori inerenti
l’organizzazione del lavoro (tipo di
lavoro, ambiente lavorativo, carichi di lavoro, orari di lavoro,
ruolo che si svolge all’interno dell’ufficio, responsabilità ,
sicurezza del lavoro, relazioni interpersonali e gerarchiche), le
caratteristiche psico-fisiche del lavoratore
(personalità del lavoratore, attitudini della persona, competenze,
motivazioni, comportamenti, salute, etc.) e le caratteristiche
socio-demografiche del lavoratore (condizioni
economiche del lavoratore, relazioni personali, situazione familiare,
integrazione sociale, etc.).
Quando
questa particolare interazione, tra questi fattori, risulta
squilibrata, si genera una condizione di “strain”
(sforzo) dove il lavoratore “non ce la fa più” a svolgere
al meglio il proprio lavoro.
Questa
situazione porta conseguenze negative sul lavoratore che diventa più
esposto all’insorgenza di patologie di varia natura; ma porta anche
delle conseguenze negative all’azienda o ufficio in cui il
dipendete lavora, perché il lavoro non viene eseguito al meglio, o
in certi casi non viene eseguito proprio.
Gli
studi sull'argomento stress lavoro-correlato hanno
posto l’attenzione soprattutto sui fattori oggettivi
e sui fattori soggettivi.
I
fattori
oggettivi
sono
aspetti
caratteristici dell’organizzazione
lavorativa o del posto
di lavoro; sono
definiti “oggettivi”
perché
sono
percepibili da tutte le persone che “occupano”
l’ambiente
lavorativo, naturalmente ogni lavoratore percepisce tali
fattori
in
maniera differente che varia a seconda delle
caratteristiche personali dell’individuo.
I
fattori
oggettivi
possono
essere
divisi
in quattro sotto-categorie:
-
Le richieste dell’organizzazione; inteso come i compiti a cui il lavoratore è chiamato a corrispondere all’interno dell’ufficio;
-
Il controllo o sorveglianza; ossia la possibilità di non poter scegliere o gestire il carico di lavoro, i turni lavorativi e i ritmi di lavoro, oltre al non poter ridurre la monotonia e la ripetitività del lavoro;
-
La ricompensa; intesa come la forma di riconoscimento, gratificazione economica e altro, derivante dalle proprie prestazioni lavorative;
-
Il supporto; ossia l’insieme delle risorse (soprattutto umane e relazionali) messe a disposizione dall’organizzazione lavorativa di cui il lavoratore può disporre nei momenti problematici.
I
fattori
soggettivi
devono essere ricercati in ogni lavoratore,
in quanto sono le personali modalità di ogni
persona che
mette
in atto per affrontare
le situazione
lavorativa.
Molti
di questi fattori (oggettivi
e soggettivi) possono essere studiati analizzando i
parametri fisiologici dell’individuo che risultano alterati in
presenza di stress (per esempio: escrezione di
catecolammine, cortisolo, frequenza cardiaca, pressione arteriosa,
livelli di vigilanza, sonno, ecc). Inoltre un
attento esame della morbilità e del relativo assenteismo possono
essere un valido aiuto nello studio dello stress.
Ma
come si distingue lo stress lavoro
correlato dallo stress
extra lavorativo?
Tutti
gli uomini nel corso della loro vita vanno incontro allo stress, ma
come facciamo allora a distinguere lo stress provocato
dal lavoro dallo stress proveniente dalla
sfera privata o extra lavorativa dell'individuo?
I
sintomi
che ci indicano la
presenza di problemi stressanti
correlati al lavoro possono
essere di vario tipo.
I
Sintomi di
tipo
Organizzativi possono
essere riassunti dai
comportamenti tipici che il lavoratore assume, di punto in bianco,
nella sua vita lavorativa verosimilmente
per
eludere
il lavoro
o il compito
assegnato.
Alcuni di questi comportamenti possono
essere:
l’aumento
dell’assenteismo
lavorativo,
il turn
over lavorativo,
la conflittualitÃ
con i superiori e
le difficoltÃ
relazionali, la bassa
qualità delle
prestazioni lavorative,
l’aumento degli infortuni
e/o delle
malattie professionali, il
frequente cambio
di mansione, i
vari problemi
disciplinari, etc.
I
sintomi di
tipo
Comportamentali sono
tutti
quei
comportamenti che il lavoratore assume prima
di svolgere
(o
nello svolgimento)
dei
compiti
assegnati.
Alcuni
di questi comportamenti possono
essere:
la
crescente
indecisione e
insicurezza durante il lavoro;
la grande
irrequietezza sul
lavoro, l’impulsivitÃ
crescente, la diffidenza
(nei
soggetti già diffidenti
l’aumento
della stessa),
la ridotta
capacità di giudizio, l’aumento
degli errori durante l’attivitÃ
lavorativa, la
voglia di
isolarsi, la crescente
difficoltà nei rapporti interpersonali,
l’assunzione
di alcool o sostanze
calmanti/stimolanti, i disturbi
del comportamento alimentare, etc.
I
Sintomi Psicologici sono
riassumibili in alcune “difficoltà ” o “stati mentli”
che il lavoratore
avverte
durante lo svolgimento del compito lavorativo. Alcuni di questi
sintomi possono essere: la
ridotta
concentrazione
e attenzione durante
il lavoro,
la
memoria
meno reattiva,
l’aumento
del nervosismo
e irritabilità durante
il lavoro,
il
costante
stato
ansioso e apprensivo, le
crisi
d’identità , autocommiserazione, crisi di pianto, tendenza
a fantasticare, pessimismo
e cattivo umore, etc.
I
sintomi Fisici/Psicosomatici
sono
dei veri e propri disturbi vissuti dal lavoratore. Alcuni
di questi disturbi possono essere: disturbi
dell’alimentazione, disturbi
gastroenterici, disturbi
cardiocircolatori, disturbi
respiratori, disturbi
urogenitali (alterazioni mestruali, incontinenza), disturbi
sessuali, disturbi
locomotori (dolori lombari, reumatismo psicogeno), disturbi
dermatologici, disturbi
del sonno, etc.
Gli
effetti
dello stress
lavoro
correlato
sui lavoratori
possono essere di diversa
entità ,
il
danno dipende
dal livello
e
dalla durata dello
stress
a
cui la persona viene sottoposta.
Dott.
Emilio PALOZZI - Psicologo
Bibliografia/sitografia
>
Appunti di psicologia del lavoro (stress, benessere, clima, salute e
sicurezza sul lavoro) - UNGARO Ugo, PIRRO Barbara, – Edizioni
Kappa, 2013;
>
Nuovo
dizionario di psicologia – Doron, Parot, Del Meglio – Borla
Editore;
>
Lo
stress nei luoghi di lavoro, profili psicologici, giuridici e
metodologie di valutazione - CORRADINI
Isabella, LAMBERTUCCI Pietro,
– Edizioni Themis, quarta edizione 2015;
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